La Costa Concordia sarà smaltita in Italia. A Piombino, se il porto sarà pronto. In lizza spunta anche Genova. «La nave Concordia sarà smaltita in Italia, il porto attualmente prescelto è quello di Piombino, ma ci sono anche altre città italiane candidate se quella toscana non dove essere attrezzata al momento giusto», ha detto il ministro dell'ambiente Andrea Orlando a "Si può fare" su Radio24. «La Concordia - ha spiegato il ministro - sarà trasferita nel porto attrezzato più vicino nel momento in cui la nave potrà essere rimossa (attualmente è in corso l'operazione di aggancio da parte di una società olandese per effettuare il trasferimento, ndr). Se Piombino sarà pronta al momento in cui la Concordia potrà essere spostata andrà lì, altrimenti si cercherà un altro porto vicino, si sono già proposti diversi porti italiani. Al momento però stiamo lavorando su Piombino», ha concluso il ministro Orlando.
Lo smaltimento potrebbe essere un'affare per la Turchia
Il ministro risponde così alle voci che continuano a inseguirsi sulla probabilità che la Costa Concordia venga smantellata all'estero, in un porto della Turchia, trasportata lì dalla Vanguard, la nave sommergibile di 275 metri di lunghezza capace di caricare fino a 120 mila tonnellate. E Palermo, anch'essa in lizza per lo smaltimento della nave affondata al Giglio, sarebbe solo una tappa del lungo viaggio. Un rapporto di Fincantieri testimonierebbe che nessun porto italiano è attrezzato per lo smaltimento dell'enorme relitto. Si offrono per lo smaltimento altri porti italiani. Per esempio il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei ha lanciato l'idea di un tandem Civitavecchia-Piombino. Anche Napoli si è fatta avanti. D'altra parte si tratta di un business milionario.
Il ministro risponde così alle voci che continuano a inseguirsi sulla probabilità che la Costa Concordia venga smantellata all'estero, in un porto della Turchia, trasportata lì dalla Vanguard, la nave sommergibile di 275 metri di lunghezza capace di caricare fino a 120 mila tonnellate. E Palermo, anch'essa in lizza per lo smaltimento della nave affondata al Giglio, sarebbe solo una tappa del lungo viaggio. Un rapporto di Fincantieri testimonierebbe che nessun porto italiano è attrezzato per lo smaltimento dell'enorme relitto. Si offrono per lo smaltimento altri porti italiani. Per esempio il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei ha lanciato l'idea di un tandem Civitavecchia-Piombino. Anche Napoli si è fatta avanti. D'altra parte si tratta di un business milionario.
In lizza per lo smaltimento anche Genova
Se il porto di Piombino nella prossima primavera non fosse pronto ad accogliere il relitto di Costa Concordia, per evitare di farlo smaltire in Turchia, a Smirne, c'è un progetto per compiere l'operazione nel porto di Genova. Grazie alla mediazione del governatore Claudio Burlando, Costa avrebbe rimosso il no a trasferire la carcassa più grande al mondo nel 'suo' porto, principale terminal turistico della società. Quel relitto, accanto alle gemelle della Concordia non piaceva, ma dopo un incontro tra Burlando e Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere, l'ostacolo sarebbe stato rimosso. Prima di questo incontro l'Autorità portuale guidata da Luigi Merlo aveva già dato la disponibilità ad accogliere il relitto, specificando che a Genova c'erano spazi e competenze per smaltire il relitto.L'area è quella definita dell'ex superbacino con un pontile da 380 metri, dove lo specchio acqueo è di 230 metri e il fondale di 17 metri, con un dragaggio si potrebbe arrivare ai 20 metri che pare sia necessari per lo smaltimento, un'operazione da 350 milioni di euro. Su tutto pesano i tempi di adeguamento del porto di Piombino e la decisione della Regione Toscana a cui spetta l'ultima parola essendo la Concordia un rifiuto speciale.
Se il porto di Piombino nella prossima primavera non fosse pronto ad accogliere il relitto di Costa Concordia, per evitare di farlo smaltire in Turchia, a Smirne, c'è un progetto per compiere l'operazione nel porto di Genova. Grazie alla mediazione del governatore Claudio Burlando, Costa avrebbe rimosso il no a trasferire la carcassa più grande al mondo nel 'suo' porto, principale terminal turistico della società. Quel relitto, accanto alle gemelle della Concordia non piaceva, ma dopo un incontro tra Burlando e Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere, l'ostacolo sarebbe stato rimosso. Prima di questo incontro l'Autorità portuale guidata da Luigi Merlo aveva già dato la disponibilità ad accogliere il relitto, specificando che a Genova c'erano spazi e competenze per smaltire il relitto.L'area è quella definita dell'ex superbacino con un pontile da 380 metri, dove lo specchio acqueo è di 230 metri e il fondale di 17 metri, con un dragaggio si potrebbe arrivare ai 20 metri che pare sia necessari per lo smaltimento, un'operazione da 350 milioni di euro. Su tutto pesano i tempi di adeguamento del porto di Piombino e la decisione della Regione Toscana a cui spetta l'ultima parola essendo la Concordia un rifiuto speciale.